L'anestesia nel Gatto Bengala
Intolleranti alla Ketamina?
Di: Asia Marchetti
Backstory: Dopo svariate domande sull'argomento ANESTESIA, abbiamo deciso di fare un pò di chiarezza riguardo l'argomento per il Gatto Bengala.
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Quando si parla di anestesia
per il Gatto Bengala non è raro che ci si imbatta in siti che danno indicazioni
sbagliate e un informazione confusionaria e priva di ogni attendibilità scientifica. Vediamo di fare
un pò di chiarezza NON SI
DEVE UTILIZZARE LA KETAMINA NELL'ANESTESIA DEL GATTO BENGALA PERCHE' PIU'
SENSIBILE DEGLI ALTRI GATTI: VERO O FALSO? Come tutti i gatti domestici,
anche i Gatti Bengala, in caso di necessità,
richiedono un'anestesia appropriata in base alle loro esigenze mediche, ma non hanno necessità specifiche come
a volte alludono erroneamente gli allevatori improvvisati, se non per
compromesso stato di salute ( ove la razza non centra nulla). NON
SI DEVE UTILIZZARE LA KETAMINA NEL GATTO BENGALA PERCHE' E' UN ANIMALE
SELVATICO: VERO O FALSO? Spesso viene sconsigliato, da
fonti inattendibili, l'utilizzo della ketamina in quanto il gatto bengala è un
"gatto selvatico". Innanzitutto il gatto bengala è riconosciuto come gatto domestico e le generazioni utilizzate negli allevamenti
sono, o dovrebbero essere, molto lontane dalla genetica del progenitore
Prionailurus Bengalensis con cui si da inizio alla loro ibridazione; inoltre è una notizia falsa dire che la ketamina non si puù utilizzare
su un animale selvatico. La Miscela di Hellabrun (HM) è infatti un mix di xilazina + ketamina; il più utilizzato al mondo per anestetizzare
i grandi felini selvatici come i leoni, tigri, i leopardi e la maggior parte
degli animali selvatici che necessitano di intervento tramite cerbottana o
fucile lancia dardo. Negli anni '70 il Prof. Henning
Wiesner, allora veterinario dello zoo di
Monaco di Baviera, scoprì come poter anestetizzare gli animali selvatici
utilizzando un farmaco così concentrato da poter essere somministrato anche con
una piccola siringa sparata con una cerbottana. La sua miscela e l'uso della
cerbottana nella somministrazione di
farmaci a distanza, rivoluzionò la storia della Medicina Veterinaria degli
animali selvatici. La "Mistura di Hellabrunn"
dal nome del prestigioso parco, è ancora oggi un punto di riferimento molto
importante per tutti coloro che si occupano della salute degli animali selvatici. COME FUNZIONA L'ANESTESIA L'anestesia è quell'insieme di atti medici, sia
farmacologici che strumentali, che consentono al paziente di affrontare senza
dolore l'intervento chirurgico o le procedure diagnostiche. Per qualsiasi
anestesia e qualsiasi intervento esiste sempre un rischio se non altro teorico,
tuttavia esso è correlato soprattutto alle condizioni di salute del paziente e
al tipo di intervento chirurgico. La sicurezza dell'anestesia veterinaria moderna deriva dai
progressi farmacologici e tecnologici e dalla particolare preparazione
dell'anestesista. L'anestesista è un medico veterinario esperto d'anestesia a
cui è affidato l'impegnativo compito di annullare il dolore, nonchè di gestire
il controllo e il recupero delle funzioni vitali del paziente prima, durante e
dopo l'intervento chirurgico. Vi sono due tipi di anestesia: 1. Anestesia generale:
il paziente viene "addormentato" immediatamente prima che inizi l'intervento
chirurgico, che si svolge quindi in assenza di coscienza e di dolore; alla fine
il paziente viene "risvegliato" dall'anestesia; 2. Anestesia locale o
regionale: il paziente non viene "addormentato", e quindi rimane cosciente
o sedato per tutto l'intervento, ma non prova dolore alcuno. La scelta del tipo
di anestesia viene fatta dall'anestesista, con il consenso del proprietario (o
chi da esso delegato) opportunamente informato dei vantaggi e degli inconvenienti
di ambedue. Prima che il
tuo gatto subisca un intervento chirurgico, il tuo veterinario eseguirà esami
del sangue e delle urine, e possibilmente una radiografia, per garantire che il
tuo gatto non abbia una condizione clinica che potrebbe escludere un
particolare anestetico. Il tuo
veterinario ti dirà di non dare da mangiare al gatto per circa 12 ore prima
dell'intervento, per evitare che il gatto vomiti mentre va o viene. Il vomito
potrebbe andare nei polmoni, con conseguente polmonite da soffocamento o
aspirazione. L'effetto
collaterale più comune degli anestetici è la sonnolenza post-chirurgica, che
potrebbe durare circa un giorno.
Possiamo quindi concludere, che è estremamente importante affidarsi alla preparazione dei medici veterinari che si prendono cura del vostro Gatto Bengala, lasciando a loro la valutazione del farmaco da utilizzare, a seconda del quadro clinico del vostro gatto, mettendo da parte le notizie infondate e prive di valenza scientifica.